Sono incinta e ho un animale
Aveva chiesto un appuntamento per una consulenza, la feci accomodare e le chiesi quale fosse il problema.
Sospirò e mi disse “ sono incinta”.
Interdetto le chiesi “e io che c’entro” sorrise e mi spiegò che aveva un cane che amava moltissimo, e del quale, però, si doveva disfare perché glielo aveva imposto la suocera per via della toxoplasmosi, mentre due grosse lacrime le rigavano le guance.
Cercai con un sorriso di tranquillizzarla e presi a dirle che poteva benissimo informare la suocera che il cane con la trasmissione della toxoplasmosi non aveva nulla a che vedere, che sì poteva essere infestato, qualora la sua dieta fosse stata a base di carne cruda proveniente da un animale infetto, ma che comunque non essendo il cane un eliminatore attraverso le feci, la trasmissione non poteva mai e poi mai avvenire se non mangiandone le carni crude.
La signora rabbrividì a questa mia ultima affermazione ma, mi parve rallegrarsi per quello che le avevo detto, poi quasi a bassa voce, mi disse che aveva pure un gatto.
Le chiesi se aveva fatto l’esame Torch, mi rispose di si e che era risultato negativo
Iniziai a spiegarle che se il gatto era vissuto sempre in casa e non aveva mai mangiato carne cruda poteva stare tranquilla, ma che, comunque, doveva prendere delle precauzioni quali ad esempio di non pulire la lettiera e lasciare questa incombenza al marito o alla suocera, che per togliersi ogni pensiero poteva sottoporre il gatto ad una visita e ad un esame sierologico e di fare un esame coprologico sia al gatto che al cane per eventuali parassiti interni e a prestare attenzione al mantello di entrambi per evidenziare l’eventuale presenza di parassiti esterni.
In ultimo le raccomandai di mangiare verdure crude solo se lavate accuratamente e di evitare la carne cruda o cotta al sangue
Uscì dalla clinica con un sorriso e molto sollevata, mentre io nel salutarla mi chiedevo “ Riuscirà a convincere la suocera?”