Gatto e alimentazione
Il gatto è un carnivoro “stretto”, passa gran parte della sua giornata a cacciare e le sue prede sono rappresentate da piccoli roditori, uccellini, lucertole o alti piccoli rettili e anche insetti.
Le ridotte dimensioni delle sue prede lo obbligano a fare pasti frequenti e non un pasto unico abbondante e, quindi, come già detto, a dedicare gran parte del suo tempo alla predazione.
Così che è facile capire come sia importante lasciare al gatto che vive con noi, chiuso tra le mura della nostra casa, una ciotola sempre piena di cibo per tenerlo tranquillo ed evitare che si metta, ad esempio, a predare le nostre caviglie.
Che il gatto sia un accanito predatore lo dimostra il fatto che interrompe il pasto qualora si presenti l’occasione di acchiappare una nuova preda.
Il gatto è un predatore crepuscolare, infatti, mentre di giorno ci vuole un oggetto (un nastrino, un filo di lana, una palla, etc.) per metterlo in azione, la sera, all’imbrunire egli inizia a compiere balzi e ad afferrare il nulla come preso da un raptus che lo porta a inseguire prede immaginarie.
Oltre ad essere un eccellente predatore il gatto ha dei gusti raffinati (provate a dargli una compressa non appetibile) infatti se un determinato cibo non lo alletta preferisce digiunare ostinatamente in attesa che il suo compagno umano non si decida ad accontentare i suoi gusti, inoltre, da buongustaio, ingoia sempre le prede dalla testa per evitare di ingerirle contropelo e non disturbare la sensibilità del suo palato
Tutto questo alla faccia di chi sostiene che gli animali non abbiano uno spiccato senso del gusto come noi umani e che distinguano solamente l’amaro dal non amaro per motivi di sopravvivenza, avendo le sostanze tossiche, di norma, sapore amaro.