La scelta del cane
Quando matura nel nostro cervello l’idea di avere un cane, e questa idea è accompagnata dall’acquisizione delle informazioni essenziali sulla sua etologia per conoscerne i bisogni e i pattern comportamentali più comuni, e si è arcisicuri che il cane resterà con noi per tutta la vita, vacanze comprese, che tutti in famiglia sono d’accordo, che stiamo accogliendo nella nostra casa non un elettrodomestico o una suppellettile, ma un essere vivente
con tutto il suo corredo di bisogni fisiologici e spirituali, e, quindi, siamo disposti a dividere con lui la nostra casa, a modificare per lui le nostre abitudini, a metterci in discussione giorno per giorno e instaurare un rapporto all’interno del quale entrambi siamo soggetto e non noi soggetto e il cane oggetto, quando avremo ben chiaro che tale convivenza ci porrà di fronte a specifiche responsabilità nei confronti dell’animale stesso e della società nella quale viviamo, allora certamente potremo guardarci intorno per fare la nostra scelta e accogliere nella nostra vita un fedele amico a quattro zampe più o meno peloso.
La scelta non dovrà essere guidata dal fatto che quel tipo di cane ci piace, o perché lo abbiamo visto al cinema o in televisione e gli abbiamo visto fare chissà che, o perché il nostro amico o quel vip ne possiede uno, o perché vogliamo stupire con l’originalità, rischieremmo di commettere un grave errore, come accadde quando dopo il film “La carica dei 101”. Tutti innamorati di quei cuccioli bianchi a pois neri, fecero a gara per possederne uno senza conoscere nulla di quella tipologia di cane, ma, solo, attratti dall’aspetto e dalla pubblicità che questa razza traeva dal film stesso. Molti ebbero a pentirsi, perché, non potendo inserire il loro Dalmata in un contesto adatto a soddisfare le sue esigenze e le sue motivazioni etologiche, si trovarono a dover interagire con soggetti poco adatti e, quindi, con tutte quelle condizioni di stress conseguenti al mancato adattamento (aggressività, ansia, depressione).
Quindi nella scelta del nostro pet dobbiamo orientarci su uno che, sicuramente, incontri il nostro gradimento, ma che, oltre l’aspetto abbia anche caratteristiche fisiche e comportamentali a noi gradite e adattabili al contesto in cui verrà a vivere e alle quali noi e il contesto siamo in grado di adattarci. Non dobbiamo pensare mai al fatto che debba solo e comunque essere il cane ad adattarsi, a dispetto di ogni sua elementare esigenza.