Vaccinazione e prevenzione comportamentale
I cuccioli devono uscire prima delle vaccinazioni!
La vaccinazione del cane e del gatto costituisce il presidio sanitario più diffuso e più praticato perché il proprietario è più attento di un tempo alla salute del proprio animale, ma anche per i progressi della medicina veterinaria.
Tuttavia ciò non soddisfa i requisiti minimi per il benessere
dell’animale dal momento che le migliori cure assieme ad un’attenta alimentazione e ad un posto tranquillo e pulito dove riposare non soddisfano tali requisiti. Ogni giorno osservo in clinica cani e gatti che avrebbero bisogno di cure per un disturbo comportamentale (se fosse una persona si parlerebbe di cure psichiatriche) e ogni volta mi domando
se sarebbe stato possibile evitare che quel disturbo si manifestasse o che almeno non arrivasse a quel livello di gravità che osservo. È una domanda che oggi abbiamo il dovere di porci perché è passato il tempo in cui si riteneva che un cane con un disturbo comportamentale avesse una tara genetica verso cui non c’era niente da fare.
Sappiamo che i comportamenti normali, come quelli patologici sono determinati da tre fattori concomitanti:
- l’informazione genetica responsabile della costruzione del cervello durante la gestazione e nel periodo dello sviluppo, cioè nei primi mesi di vita;
2. le esperienze vissute nei primi (tre) mesi di vita che determinano l’organizzazione delle reti neurali, le loro connessioni, che sono alla base delle mappe cognitive ed emotive, cioè le mappe che permettono di conoscere il mondo e
di sapere come stare e come vivere nel mondo;
3. l’ambiente a cui si lega ogni espressione comportamentale anche quello patologico; ambiente sia in senso fisico (campagna o città) sia in senso relazionale.
E siccome anche negli animali i comportamenti, che sono frutto delle attività mentali, dipendono dalla struttura, dall’ organizzazione del cervello, ogni sua modificazione determina modificazioni comportamentali fino ai disturbi comportamentali. La vita di questi animali sarebbe potuta essere meno problematica se i proprietari si fossero accorti delle loro condizioni di disagio e che c’era qualcosa che non andava. Un intervento tempestivo se non risolutivo sarebbe sicuramente migliorativo e atto a prevenire conseguenze più gravi. Per questo motivo è durante la fase delle vaccinazioni del cucciolo che il medico veterinario ha il ruolo preminente non solo della profilassi vaccinale ma anche comportamentale! Insomma il medico veterinario ha un ruolo fondamentale nell’educare i proprietari sui bisogni fondativi e formativi del comportamento del cucciolo a partire dal momento in cui viene somministrata la prima vaccinazione. Bisogna invitare il proprietario ad uscire il cucciolo sin dalla prima vaccinazione e non aspettare che abbia terminato il piano vaccinale, cioè intorno ai tre, quattro mesi prima di iniziare a portarlo a passeggio. Sarebbe troppo tardi ed il cucciolo potrebbe già manifestare stati di disagio, che come ho detto prima, il proprietario non coglierebbe o peggio li sottovaluterebbe. Un aspetto pedagogico centrale nella crescita del cucciolo. La stabilità emotiva, gli autocontrolli, la tranquillità, imparare la capacità di attendere il momento giusto per una strategia operativa, per mettere a punto un’azione rivolta ad un fine, si raggiunge esplorando l’ignoto, lasciando il certo per l’incerto, la cuccia in casa per le vie sotto casa!