Teoria dell’evoluzione
Inauguriamo la nostra sezione di zoologia con l’argomento che sta alla base della zoologia stessa: l’evoluzione. Oggi la teoria dell’evoluzione di Darwin è accettata dalla comunità scientifica ed ha portato allo sviluppo dello studio degli animali così come lo conosciamo oggi.
Già nell’antica Grecia filosofi come Xenofane, Empedocle ed Artistotele pensarono alla possibilità di un modello evolutivo, senza, però, riuscire a dare una spiegazione sul come ciò era possibile.
Per arrivare ad una prima teoria sull’evoluzione dobbiamo proiettarci in avanti di oltre duemila anni. Lamarck abbozzò una teoria secondo cui gli organismi, per adattarsi all’ambiente dove vivono, acquisiscono dei caratteri che poi vengono trasmessi alla propria progenie.
Ma Darwin aveva altre idee.
Teoria dell’evoluzione di Darwin
Charles Darwin, ancora ventiduenne, salpò con la Beagle per una missione di ispezione del sudamerica e del Pacifico. Nel corso di questo lungo viaggio, durato cinque anni, egli potò osservare le Galapagos, famose per aver ispirato il naturalista a sviluppare la teoria dell’evoluzione.
La teoria dell’evoluzione di Darwin può essere riassunta in cinque punti.
- Cambiamento continuo
- Discendenza comune
- Moltiplicazione della specie
- Gradualismo
- Selezione naturale
Teoria dell’evoluzione: cambiamento perpetuo
II primo punto da cui si articola la teoria dell’evoluzione di Darwin è il cambiamento perpetuo. Nel mondo vivente nulla è costante, nulla è ciclico, nulla si ripete ma tutto si modifica continuamente. Ogni organismo vivente, di generazione in generazione subisce mutamenti costanti e continui. Questa osservazione è avvalorata dal ritrovamento di reperti fossili che dimostrano come gli organismi subiscano mutamenti nel corso delle epoche.
Teoria dell’evoluzione: discendenza comune
Quante volte abbiamo sentito che l’uomo deriva dalla scimmia? E quante altre volte abbiamo sentito parlare di brodo primordiale da cui proviene tutta la vita come la intendiamo oggi? Tutti gli studi su questi argomenti provengono dalla stessa teoria: la discendenza comune. Tutte le forme di vita provengono da un antenato comune attraverso una ramificazione di linee evolutive. Gli studi odierni confermano questa teoria attraverso studi molecolari, sul materiale genetico e sulle strutture cellulari.
Teoria dell’evoluzione: moltiplicazione della specie
Generalmente gli animali possono accoppiarsi solo con individui della stessa specie, eppure il numero di specie è in costante aumento. A questo punto sorge spontanea una domanda:
“Com’è possibile che si generino nuove specie, visto che esemplari di specie diversa non possono accoppiarsi?”
Abbiamo inziato questo paragrafo scrivendo che “generalmente gli animali possono accoppiarsi solo con individui della stessa specie”. Perché “generalmente“?
Quasi tutte le specie animali, per motivazioni comportamentali, di habitat, sessuali o genetiche sono impossibilitate ad ibridarsi tra loro. Alcune specie fanno eccezione, come ad esempio il bardotto o il mulo, che sono entrambi ibridi tra cavallo e asino, ma sterili. Gli ibridi risultano essere sterili o con problemi genetici tali da diminuirne la sopravvivenza.
Le nuove specie non vengono quindi create dall’incrocio di specie diverse, ma attraverso diversi meccanismi come la separazione geografica che avviene quando, a causa di barriere ecologiche, un gruppo di una stessa specie viene diviso, così da generare da una specie “madre” altre due specie; oppure la presenza di polimorfismo.
Teoria dell’evoluzione: gradualismo
Darwin sostiene che tutte le grandi differenze anatomiche che caratterizzano le specie diverse si sono generate tramite tanti piccoli cambiamenti.
Teoria dell’evoluzione: selezione naturale
Darwin spiegò questa teoria attraverso cinque osservazioni:
- Gli organismi hanno un’alta fertilità potenziale
- Le popolazioni naturali di solito mantengono dimensioni costanti
- Le risorse naturali sono limitate
Con queste prime tre osservazioni capiamo come, sebbene gli animali abbiano la possibilità di procreare facilmente così da accrescere il numero di individui all’interno di una specie in maniera esponenziale, vi sono degli impedimenti dovuti alle risorse: cibo, spazio o acqua. Quindi sopravvive solo una piccola parte degli individui di ogni generazione.
- Tutti gli organismi mostrano variazione
- La variazione è ereditabile
Quindi alcune variazioni permettono alle specie di avere dei vantaggi e questo si traduce con maggiore possibilità di sopravvivenza.